Impresario di un’agenzia immobiliare, Julian Vercel è sospettato dell’omicidio di un uomo che si scoprirà essere stato l’amante di sua moglie. Anche la stessa signora Vercel presto troverà la morte per mano di ignoti, ulteriore conferma, per il commissario Santelli, della colpevolezza di Julian. Per fortuna c’è Barbara, la segretaria dell’agenzia, che riuscirà a sbrogliare un mistero in cui è coinvolta la cassiera di un cinema, malviventi vari e persino un giro di equivoci night club.
Con la consueta levità, Finalmente domenica! coniuga l’interesse di François Truffaut per il cinema nero degli anni Quaranta – riproposto senza pedanterie, più nell’atmosfera generale che nelle teorie – con quell’esaltazione della passione amorosa cui ha sempre teso la sua opera.
Benedetta dall’ironia e da un’invidiabile scioltezza di registro, questa commedia investigativa di false piste e raggiri, di equivoci e smaccate prevedibilità, prende quota più nei vuoti che nei pieni, più nelle sospensioni che nelle certezze: tra gli altri, si pensi al momento bellissimo in cui Barbara bacia Julian, come ha visto fare al cinema, per nascondersi agli occhi della polizia. Non è certo la soluzione dell’enigma ad interessare Truffaut, che arriva a toccare esiti di aperta comicità quando il cerchio si chiude sul colpevole, ma la costruzione, anche disattenta, volutamente lacunosa, di un intrigo sul quale sovrapporre l’ennesima schermaglia tra uomo e donna.