La storia dell’umanità è fatta di migrazioni, spostamenti, ricerca di luoghi migliori dove intraprendere nuove vite. In passato, ripartire da zero e fondare qualcosa di buono era possibile. Era un sogno, ma tangibile che poteva divenire realtà. Nei primi anni del Novecento, tra le due guerre, la famiglia Warhola intraprende un lungo viaggio dalla Slovenia per giungere in quel luogo che, allora (certamente non oggi), tutti sognavano. Il paese del sogno americano. E così per primo verso gli Stati Uniti parte il padre di Andy Warhol, Andrey Warhola, lavoratore instancabile che, anno dopo anno, mette da parte i soldi per far giungere anche Julia Warhola, moglie e futura madre del geniale Andy. Il personaggio che tutti conosciamo oggi.
Senza questa grande storia alle spalle e senza due genitori che, fin dalla sua nascita come minore di tre fratelli e di una bimba che, a pochi mesi perde la vita, intuirono immediatamente che il figlio piccolo aveva qualcosa in più rispetto agli altri, Andy non sarebbe stato l’artista che oggi conosciamo. Un talento e una personalità (fragile, peculiare, ma brillante) che padre e madre avevano capito. Sul letto di morte, racconta uno dei nipoti di Andy Warhol, il padre fa promettere a Julia che Andy avrebbe studiato, che i soldi da lui messi da parte con sudore sarebbero stati destinati a un’Università americana. Un sogno dell’est, rarissimo per un figlio di prima generazione di due migranti, che si è avverato. Non solo Andy studia, all’inizio con non poche difficoltà, ma poi, pian piano, trova il suo talento, ciò di cui è capace e intraprende gli studi in una scuola d’arte di Pittsburgh, la città di adozione della famiglia Warhola.
- Regia
- L'Ubomír Ján Slivka
- Cast
- Genere
- Documentario
- Durata
- 101 - colore
- Produzione
- Slovacchia (2023)
- Distribuzione
- Nexo Studio